Disponibile in streaming su Indiecinema
La difficoltà di integrarsi di una donna in una realtà disgregata, Roma ed i suoi fantasmi, la mentalità competitiva ed il mobbing sul lavoro, la mondanità e l’alienazione, il degrado delle borgate periferiche. In un film che utilizza la vita stessa ed i suoi eventi imprevedibili come scrittura e linguaggio di finzione.
Un uomo vecchio e malato trova uno smartphone: all’interno ci sono video che raccontano la vita di una donna che si trasferisce da un piccolo paese del sud Italia per lavorare come insegnante in una città che si rivela ostile e incomprensibile: Roma.
La donna dello smartphone è un film in bilico tra finzione e realtà, o meglio, un film dove la vita vissuta e registrata attraverso i video di uno smartphone nel momento stesso in cui accadeva viene rielaborata attraverso una messa in scena. I video dello smartphone della protagonista procedono in parallelo con le immagini in alta definizione, dando vita ad un racconto dove la vita del personaggio principale incrocia la finzione e l’autofiction, e la sua esperienza si inoltra dentro 3 macrosequenze/gironi infernali in cui il film è suddiviso: antica Roma, mondanità e periferie.